Il Castagnaccio

22 Dicembre 2015

Il Castagnaccio: da Wikipedia  (localmente conosciuto anche come castignà, migliaccio, baldino, ghirighio o patona) è una torta di farina di castagne tipica delle zone appenniniche di Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia e Romagna, Calabria Silana e Crotonese (prende il nome di “pani di castagna”, cioè pane di castagna) Inoltre, viene preparato nell’isola di Corsica. Nonostante la diffusione e la fama del Castagnaccio, Pattona o Pattuna a Cremona, mi sono resa conto…

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Castagnaccio ricco di frutta secca, pere e cioccolato

29 Novembre 2015

Il castagnaccio: dalla Liguria al Veneto deviando per la Toscana troverete tante varietà di questo dolce della tradizione italiana. Le origini si perdono nel lontano XVI secolo ed è stato per lungo tempo una pietanza autunnale delle famiglie contadine. La ricetta più conosciuta è quella con farina di castagne, acqua, olio, uvetta, pinoli e aghi di rosmarino. Quella che vi presento oggi è una versione diversa, ricca di nocciole e noci, uvetta e prugne secche e ammorbidita con…

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Gnocco fritto

Eccomi di nuovo sul blog! Non è che durante l’assenza abbia proprio oziato, però effettivamente mi sono concessa di andare a letto presto per un po’… Dunque, l’idea era di tornare con una ricetta sana e raw, ma siccome ho postato una foto su Facebook che ha riscosso più successo del previsto, ecco la ricetta! Si tratta di un piatto culto della mia regione: il gnocco fritto –  e sottolineo “IL”,…

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Un aiuto in cucina

Castagnaccio vegan

Qualche anno fa mi era capitato di mangiare una fetta di castagnaccio, buono il sapore, ma era duro e faticoso da inghiottire. Oggi guardando nella mia dispensa ho visto un sacchetto di farina di castagne e ho deciso di provarci. Una torta gustosa e dal sapore dolce naturale e anche soffice!!! castagnaccio vegan 200 gr di farina di castagne bio 200 ml acqua 200 ml latte di soia o riso…

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Panpepato vegan

A cura di Paola Laura Fabbri La ricetta di questo antico dolce speziato di forma rotonda è presente con diverse varianti in regioni come Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Lazio. L’antenato del panpepato sarebbe il melatello, un semplice dolce a base di farina e di acqua melata, ossia acqua usata per risciacquare i recipienti che avevano contenuto miele. L’usanza di utilizzare questo liquido era già presente sulle tavole dei romani…

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Vegan Zuppa inglese

Ricetta versione vegan a cura di Paola Laura Fabbri Un po’ di storia prima della ricetta La zuppa inglese è un dolce al cucchiaio, antico di secoli, che appare nella cucina della zona di Bologna, Parma, Modena, Forlì, Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia nell’Ottocento, a base di pan di Spagna, imbevuto in liquori l’alchermes e il rosolio, crema pasticcera. Essendo estremamente dubbie le origini e l’etimologia del nome, in mancanza di documenti prevalgono diverse tesi sull’origine della preparazione. Alcune delle leggende sul nome dichiarano…

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Pisarei e fasoi

Tipica specialità Piacentina i Pisarei e Fasoi sono conosciuti e apprezzati anche a Cremona; ricetta antica, nata per utilizzare il pane avanzato e recuperare le parti meno nobili della macellazione. La versione vegan, oltre ad offrire un gusto più semplice e pulito, si presta ad essere consumata anche con un clima mite: il piatto è gustoso e perfetto anche a temperatura ambiente. Ingredienti semplici e di recupero rendono i Pisarei…

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Ricettari e libri vegan

Pasticcio di maccheroni alla ferrarese versione vegan

Direttamente dal rinascimento ecco SUA MAESTA’ il pasticcio di maccheroni alla ferrarese. Un involucro di finissima pasta frolla che quando lo tagli si sprigiona un insieme di aromi tra cui quello delizioso del tartufo. Solitamente quando veganizzo un piatto della tradizione mi scuso con chi ha dato i natali alla preparazione. Ora è la volta di Ferrara, città di origine di mia madre. Ai ferraresi vanno le mie scuse. Condivido…

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Vegan Torta Bonissima

A cura di Paola Fabbri A Modena, tra piazza Grande e via Castellaro, c’è una statua di marmo alta circa 137 cm. che rappresenta una donna con addosso abiti semplici. Secondo alcuni rappresenta l’immagine di una ricchissima signora, di nome Bona che durante una carestia che colpì la città nel XII secolo, spese tutto quello che aveva per aiutare i poveri in difficoltà. Altri   sostengono che raffiguri una dama…

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